Oggi vorrei parlarvi del risotto.
Il panorama sul risotto è piuttosto vasto, ho letto molto
e sperimentato altrettanto.
Ci sono alcune scuole di pensiero sul procedimento del
risotto, modi diversi di concepire una ricetta dalla tradizione prettamente
italiana. Ve le elenco qui sotto:
PRIMO MODO: La scuola più comune, quella che
viene insegnata negli Istituti Alberghieri Italiani è: soffriggere cipolla, o scalogno o porro tritati in olio extravergine di oliva o burro; poi tostare
il riso alcuni minuti, e sfumare con vino bianco o rosso a seconda di ciò che
prevede la ricetta; tirare a cottura il
risotto con brodo vegetale, di carne o di pesce. Poi mantecare il risotto fuori dal fuoco con burro e
parmigiano.
SECONDO MODO:Poi c’è la scuola di Gualtiero
Marchesi, alla quale hanno aderito altri chef suoi allievi come Davide Oldani,
Carlo Cracco e Andrea Berton.... Niente soffritto, il risotto viene cotto in poca
acqua inizialmente, quando l’avrà assorbita si porta a cottura il risotto
bagnando con brodo vegetale, niente sfumata di vino. Sul finale si manteca il
risotto fuori dal fuoco con parmigiano e un burro che è stato preparato precedentemente in questo modo: in
un pentolino si fa bollire della cipolla tritata con un bicchiere di vino
bianco, con l’ebollizione si fa ridurre la soluzione della metà, da fredda si
amalgama pian piano a del burro in pomata (cioè a temperatura ambiente), questo
burro si può conservare in frigorifero oppure farne un panetto e conservarlo in
freezer. Io personalmente ne ho sempre un panetto pronto in freezer.
TERZO MODO: Un’altra scuola di pensiero è
quella in cui non si fa il soffritto, si cuoce il riso in acqua e si tira a
cottura con acqua calda sul finale si manteca con un goccio di aceto di mele,
una noce di burro e parmigiano.
Personalmente non so se sposare una scuola di pensiero
piuttosto che un’altra, io valuto sempre quale tipo di risotto devo fare e con
quale condimento: per esempio se devo fare un risotto alla zucca preferisco
soffriggere del porro tritatissimo nel burro e fare la ricetta classica primo
modo, mentre se voglio fare un risotto allo zafferano utilizzo la tecnica di
Gualtiero Marchesi, secondo modo, un risotto ai funghi secondo me richiama per
forza un soffritto di cipolla in olio extravergine di oliva e la tecnica del
primo modo.
Perciò giocate anche voi con i procedimenti,
sperimentateli e decidete a vostro gusto quale è il meglio per voi.
Un consiglio che mi sento di darvi è quello di usare sempre un ottimo riso arborio o carnaroli.
Ci sono varie scuole di pensiero anche sul mescolare o no
il risotto durante la cottura. Anche qui io decido a seconda del risultato che
voglio ottenere.
Per avere un buon risotto all’onda, e ben legato io
mescolo continuamente il risotto e lo bagno poco alla volta. In questo modo
faccio uscire tutto l’amido dal chicco di riso che mi aiuterà a renderlo più
cremoso durante la manteca tura.
Mentre se devo fare un risotto alla marinara, per non
rovinare il condimento di pesce in cottura preferisco bagnare con abbondante
fumetto di pesce e mescolare di tanto in tanto.
Se infine cucino
del riso basmati non è assolutamente necessario mescolarlo, io metto una parte di riso con due parti di acqua, a freddo, aggiungo il condimento desiderato, per
esempio una noce di burro o un poco di olio extravergine di oliva o del latte
di cocco, faccio cuocere con coperchio a fuoco moderato fino a quando il riso non ha assorbito tutto
il liquido.
Ed ora provate a fare un risotto!!!
Di seguito vi propongo il classico al radicchio rosso.

Cuocete il riso carnaroli o arborio in poca acqua, quando
l’acqua sarà assorbita tutta bagnare con brodo vegetale poco a poco e mescolare
sempre. A metà cottura aggiungere il radicchio appassito e finire la cottura
del risotto bagnando ancora con brodo.
Alla fine tenete il risotto all’onda,
fuori dal fuoco mantecare con una noce di burro aromatizzato al vino e cipolla
e una manciata di parmigiano.
Servire il risotto all’onda nel piatto e sopra
una julienne croccante di radicchio rosso fritto, infarinatelo con farina di
riso e friggete in olio di semi di arachidi bollente.
Buon appetito e al prossimo risotto!
Nessun commento:
Posta un commento